Zerocalcare – Il Film | La Profezia dell’armadillo

La Profezia dell’Armadillo, il primo film di Zerocalcare, è stato presentato in concorso alla sezione Orizzonti della 75ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Uscito nel 2018, il film è un adattamento cinematografico dell’omonimo fumetto di Michele Rech. La storia ruota attorno a Zerocalcare, un giovane fumettista di Rebibbia che si trova ad affrontare una delle fasi più complesse della vita: l’ingresso nell’età adulta.

Zero, il protagonista, si destreggia tra lavori occasionali e la sua passione per il disegno, nonostante venga scoraggiato dal considerarlo un lavoro valido secondo gli standard della società contemporanea. Trascorre le sue giornate chiuso in casa, disegnando e lasciandosi prendere dalle paranoie con la sua coscienza, rappresentata sotto forma di un armadillo. La sua vita di periferia è caratterizzata da avventure con l’amico Secco, visite alla madre e la solita routine da “nerd”. Tuttavia, tutto cambia quando scopre che il suo primo amore, Camille, non è più presente nella sua vita. Questo evento lo spinge a prendere in mano la sua esistenza e cercare un senso.

La trama di “La profezia dell’armadillo”

La trama de “La profezia dell’armadillo”, adattamento cinematografico dell’acclamato fumetto di Zerocalcare e diretto dal regista esordiente Emanuele Scaringi, ruota attorno al protagonista ventisettenne Zero (interpretato da Simone Liberati). Zero è un disegnatore senza soldi del quartiere periferico di Rebibbia, in particolare della Tiburtina Valley, un luogo dove manca tutto ma non serve niente, popolato da personaggi come i Mammuth, con le loro tute acetate, corpi reclusi e cuori generosi. Nonostante le sue vignette non gli facciano guadagnare abbastanza, Zero si arrangia dando lezioni di francese e creando illustrazioni per gruppi musicali punk indipendenti.

La sua vita è un continuo salire e scendere sui mezzi pubblici, andando avanti e indietro per la città per inseguire lavori occasionali e fare visita alla sua madre. Un giorno, al suo ritorno a casa, si trova davanti la personificazione della sua coscienza critica: un vero Armadillo con placche e tessuti molli, pronto a discutere sulla vita, sull’attualità e sui grandi sistemi del mondo. Accanto a Zero nelle sue piccole imprese quotidiane c’è Secco (interpretato da Pietro Castellitto), il suo amico di sempre. Secco è sempre presente, anche quando la notizia della morte di Camille, vecchia compagna di scuola e primo amore del protagonista, mette in discussione le poche certezze dell’artista dissacrante, evocando dubbi e un senso di incomunicabilità che colpiscono un’intera generazione di “tagliati fuori”.

Le critiche e le recensioni al film

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