“La strada” è un film drammatico del 1954 diretto da Federico Fellini. È considerato uno dei capolavori del cinema italiano e ha vinto il premio Oscar come miglior film straniero nel 1957.
Il film segue la storia di Gelsomina, interpretata da Giulietta Masina, una giovane donna ingenua e semplice che viene venduta da sua madre a Zampanò, interpretato da Anthony Quinn, un burbero artista di strada che si esibisce come “schiaccianoci”, ossia un uomo che può spezzare catene e catene di metallo con il petto. Zampanò trascina Gelsomina con sé in giro per l’Italia, coinvolgendola nelle sue esibizioni per guadagnare denaro.
La vita di Gelsomina è caratterizzata dalla solitudine e dalla sofferenza, poiché Zampanò la tratta con crudeltà e non le offre affetto o gentilezza. Nonostante ciò, Gelsomina rimane fedele a Zampanò e cerca costantemente di guadagnarsi il suo rispetto e amore. Durante i loro viaggi, incontrano altri personaggi, tra cui il Matto, interpretato da Richard Basehart, un equilibrista di strada che instilla speranza e gioia nella vita di Gelsomina.
Il film esplora temi di amore, sacrificio, solitudine e la ricerca di un senso di appartenenza. La performance di Giulietta Masina è particolarmente memorabile, poiché riesce a trasmettere con grande sensibilità la fragilità e l’innocenza di Gelsomina.
“La strada” è un film toccante e poetico che combina il realismo sociale con elementi di favola. Fellini crea immagini suggestive e utilizza la musica in modo efficace per creare un’atmosfera malinconica e struggente. Il film offre una riflessione profonda sulla condizione umana e sull’importanza dell’amore e della compassione nelle nostre vite.
“La strada” ha lasciato un’impronta duratura nel panorama cinematografico e ha contribuito a consolidare il prestigio di Federico Fellini come uno dei più grandi registi della storia del cinema.
Le migliori frasi e citazioni del Film “La strada”
Il film ‘La strada’, diretto dal leggendario regista Federico Fellini, è ricco di dialoghi memorabili e citazioni che colpiscono nel profondo. Attraverso le parole dei suoi personaggi, ‘La strada’ trasmette emozioni intense e riflessioni sulla natura umana, l’amore e la ricerca del significato. In questa raccolta delle migliori frasi e citazioni del film, scopriremo come le parole pronunciate da Gelsomina, Zampanò e altri personaggi siano riuscite a catturare l’animo del pubblico e a rendere ‘La strada’ un’opera senza tempo, carica di significato e di profonda umanità.
“La strada” (1954) – Regia di Federico Fellini
1. Questo qui è un pezzo di catena dello spessore di mezzo centimetro, di ferro crudo, più forte dell’acciaio. Con la semplice espansione dei muscoli pettorali, ossia del petto, io spezzerò il gancio. Grazie, grazie. Grazie siore e siori. Per fare questo dovrò gonfiare i polmoni come una camera d’aria. Potrebbe rompersi una vena e io sputerei sangue. Una volta, a Milano, un uomo che pesava un quintale e venti chili ha perso la vista facendo questo esercizio. Questo perché è il nervo ottico che fa tutto lo sforzo e quando si è persa la vita, è finita. Se c’è qualche persona delicata tra il pubblico è meglio che non guardi. Potrebbe uscire del sangue. (Zampanò) [presentando il numero]
2. Devi essere elegante. Con Zampanò stracci in giro non ne voglio. Le mie donne hanno sempre fatto la sua figura. (Zampanò) [a Gelsomina]
3. Io sono un artista viaggiante e quella è la mia assistente: ci ho insegnato tutto io, quando l’ho presa non sapeva neanche ragliare. (Zampanò) [riferito a Gelsomina]
4. Io me ne vado. Torno al mio paese perché me so proprio stufata. E non è per il lavoro, perché il lavoro mi piacerebbe. A me mi piace a far l’artista. Siete voi che non mi piacete. (Gelsomina) [a Zampanò]
5. Sta tranquilla, tanto andrà malissimo! (il Matto) [a Gelsomina prima del numero al circo]
6. Siore e siori, ecco a voi una catena di più di mezzo centimetro. È di ferro crudo e più forte dell’acciaio. Voi mi vedrete passare la catena attorno al petto e chiuderla solidamente con questo gancio. Con la semplice espansione dei muscoli pettorali, ovverosia del petto io spezzerò il gancio. Qualcuno in mezzo a voi può dire che il gancio è segato nel mezzo. Un momento. Controllate con i vostri occhi. Signora Gelsomina, prego. [consegna a Gelsomina la catena in modo che tutto il pubblico possa vederla e toccarla] Questo pezzo di stoffa non è per proteggermi […] ma per evitare a voi la vita del sangue nel caso dovesse infilarsi nella carne. Io non vi dirò che ci vuole la forza di due paia di buoi. Forse non siete tutti professori ma una qualunque persona intelligente capisce che ci vogliono tre cose: polmoni sani, costole d’acciaio e forza sovrumana. (Zampanò) [presentando il numero al circo]
7. Ah, che gli fa bene stare un po’ dentro, ha tanti anni da campare quello lì. [Zampanò] Sono io che muoio presto. (Il Matto) [a Gelsomina]
8. Che faccia buffa che hai! Ma sei sicura di essere una donna? Sembri un carciofo! (Il Matto) [a Gelsomina]
9. M’hai rotto l’orologio… (Il Matto) [ultime parole a Zampanò]
10. Il Matto sta male! (Gelsomina) [ripetendolo continuamente a Zampanò]
11. Io non volevo ammazzarlo, gli ho dato solo due pugni e non aveva niente, solo un po’ di sangue al naso. Poi me ne vado e lui casca in terra. Ma devo passare la mia vita in galera per un paio di pugni?! Io voglio solo lavorare in pace! Avrò il diritto di vivere no?! (Zampanò) [a Gelsomina]
12. – La suora: Eh, ma anche noi giriamo, cambiamo di convento ogni due anni, questo per me è già il secondo.
– Gelsomina: E perché?
– La suora: Così non ci attacchiamo troppo alle cose del mondo. Uno si affeziona al posto dove abita, no? Anche a una pianta uno s’affeziona. E si rischia di dimenticare il più importante che è Dio. [ride] Giriamo tutte e due: voi seguite il vostro sposo, io il mio.
– Gelsomina: Eh già… Ciascuna il suo.
13. Il Matto [riferito a Zampanò]: Uhuhuhuh! Guarda chi c’è: Ciufile! [al signor Giraffa] Avete fatto benissimo a prenderlo: in un circo c’è bisogno d’animali! [ride; poi a Zampanò] Scherzo! Lo sai che scherzo sempre. Vuoi una cicca? Ah no ce l’hai già! [al signor Giraffa] Veramente devo dire che è un grande artista e poi che varietà di programmi! [a Zampanò] Dovresti fare… ah sì, quello della catena! È un pezzo che non lo fai più.
14. Zampanò: Senti, voglio darti un consiglio d’amico a te. Non parlare mai. Non parlare mai con me! Altrimenti va a finire molto male.
15. – Zampanò: Non la facevi mai la minestra a casa tua, eh?
– Gelsomina: No.
– Zampanò: Buona per i maiali!