“C’è ancora domani” le migliori frasi del Film

Paola Cortellesi, con il suo debutto alla regia nel film “C’è ancora domani”, sta riscuotendo ampio successo sia di critica che di pubblico. Questo film, ambientato nella Roma post-bellica, ha ottenuto notevole apprezzamento anche al box office. Il successo è dovuto in parte alle memorabili battute pronunciate dalla stessa Cortellesi e da un cast di talento, tra cui Valerio Mastandrea, Emanuela Fanelli e Vinicio Marchioni. Il film si distingue per una sceneggiatura ricca di dettagli, che dà vita a una storia toccante.

Paola Cortellesi ha rivelato che il suo film “C’è ancora domani” trae ispirazione dai racconti delle sue nonne e di altri parenti che hanno vissuto gli anni del dopoguerra. Queste storie, ambientate in un periodo storico complesso, riflettono le esperienze di gioventù di questi familiari. Il film, girato a Roma, è ambientato nel 1946, un’epoca segnata dalla presenza degli Americani nella città post-bellica.

Cortellesi interpreta il ruolo di Delia, una donna che soffre nella sua vita di madre e moglie a causa di maltrattamenti.

La regista e attrice sottolinea l’importanza dell’impegno sia a livello politico che individuale per combattere la violenza contro le donne, evidenziando l’urgenza di un cambiamento sociale e culturale.

Cortellesi ha dedicato questa pellicola alla sua figlia, aggiungendo un tocco personale e profondo al suo lavoro di regista.

Le migliori frasi del film “C’è ancora domani”

Stringete le schede come fossero biglietti d’amore.


“Se penso che quanno te ne andrai, non ce sarà più ‘na donna dentro a ‘sta casa”.


Tu pensa a porta’ i soldi a casa e a dà ‘na mano a ‘st’incapace de tu’ madre. Ivano


“Va’ da nonno, chiudilo bene a chiave e poi me la riporti. Fai piano che se se sveja quant’è vero iddio t’ammazzo!”


-What is your name?
-Senti, io devo annà
-Bye, Devoannà!


Perché non te ne vai?
E ‘ndo vado?


-De tanti giorni proprio oggi ha deciso de morì
-Te l’ha fatto pe’ dispetto, ‘sto disgraziato


-Dai mejo così, che t’eri messa ‘n’ testa? Ivano lo sapemo è un farabutto, ma penza ai figli, penza a Marcella.
-È proprio a lei che penzo. C’è ancora domani


Delia: Ma se po’ sape’ perché questo al primo giorno pija più de me?!
Voce off: Quello è omo, no?!


SorOttorino: Alla fine dei conti, lei è ‘na brava donna de casa.
Ivano: È che me ‘e leva dalle mano…
Sor Ottorino: Non glie poi mena’ sempre, sennò s’abitua! Una, ma forte!


Marisa: Hai visto gli americani quanto so’ belli, oh?! C’hanno tutti i denti! Ma tanti!
Delia: Eh, più de noi, me sa.



L’omo te lo devi sceglie bene, eh! Giulio è quello giusto?Marcella: Beh, non lo so, dimmelo te che te lo sei scelto bene!


Giulio: Non ce devi anna’ più a lavora’…
Marcella: E chi t’ha detto?!
Giulio: Te lo dico io, tu sei mia.


“Me ne pento ogni mattina da trent’anni, me so’ distratto un attimo e quello te s’è rubata”


“De tanti giorni proprio oggi ha deciso de morì”
“Te l’ha fatto pe’ dispetto, ‘sto disgraziato”
“Dai mejo così, che t’eri messa ‘n’ testa? Ivano lo sapemo è un farabutto, ma penza ai figli, penza a Marcella”
“È proprio a lei che penzo. C’è ancora domani”


“Hai visto gli americani quanto so’ belli, oh? C’hanno tutti i denti! Ma tanti!”
“Eh, più de noi, me sa”

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