Frasi celebri del film Indagine su un Cittadino al di Sopra di ogni Sospetto

Frasi celebri del film Indagine su un Cittadino al di Sopra di ogni Sospetto

“Le parole sono armi, ma in mano al “Dottore” diventano strumenti di tortura psicologica. In “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, ogni frase pronunciata dal protagonista, magistralmente interpretato da Gian Maria Volonté, è un tassello di un puzzle che rivela una mente contorta e pericolosa.

Dietro la facciata dell’uomo rispettabile e integerrimo si cela un abisso di cinismo e di disprezzo per l’umanità. Le sue parole, taglienti come rasoi, non solo nascondono la verità, ma la costruiscono a proprio piacimento, manipolando le persone e piegando la realtà ai propri scopi.

Un’analisi approfondita delle sue frasi ci permetterà di comprendere meglio la complessità psicologica di questo personaggio enigmatico e inquietante.”

Scheda Tecnica

  • Titolo Originale: Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
  • Nazione: Italia
  • Anno: 1970
  • Genere: Poliziesco, Thriller, Giallo
  • Durata: 112 minuti
  • Regia: Elio Petri
  • Soggetto: Elio Petri, Ugo Pirro
  • Sceneggiatura: Elio Petri, Ugo Pirro
  • Produttore: Marina Cicogna, Daniele Senatore
  • Casa di produzione: Vera Film
  • Distribuzione: Euro International Film  
  • Fotografia: Luigi Kuveiller
  • Montaggio: Ruggero Mastroianni
  • Musiche: Ennio Morricone (dirette da Bruno Nicolai)
  • Scenografia: Carlo Egidi
  • Costumi: Angela Sammaciccia
  • Trucco: Franco Corridoni  

Cast Principale

  • Gian Maria Volonté: Il “Dottore”
  • Florinda Bolkan: Augusta Terzi
  • Gianni Santuccio: Prefetto
  • Orazio Orlando: Brigadiere Biglia  
  • Sergio Tramonti: Antonio Pace
  • Arturo Dominici: Mangani
  • Vittorio Duse: Canes
  • Salvo Randone: Idraulico

Frasi celebri

  • Brigadiere Biglia: Per me è un cretino calzato e vestito.
    Il dottore: Chi è?
    Brigadiere Biglia: L’assassino.
    Il dottore: E perché sarebbe un cretino?
    Brigadiere Biglia: Non solo un cretino, ma anche un superficiale, un presuntuoso. Finge la rapina portandosi via i gioielli, ma lascia trecentomila lire nel comò. E poi si veste, si lava, fa tanto il gagà, usa il sapone francese della vittima…
    Il dottore: E allora?
    Brigadiere Biglia: Si mette le scarpe e le va a infilare nel sangue lasciando le orme dappertutto. Preziose per noi. Per me è un cretino. No?
    Il dottore: È un cretino.
  • Il dottore: Su, scrivi: si respira un’aria di sesso, di piacere, morbosa, dannunziana. E poi sangue, sangue, sangue! […]
    Patané: Senti, dicono che aveva un bel corpo. È vero?
    Il dottore: Una pelle di velluto, da vera cortigiana di questa capitale del basso Impero. Un dettaglio per i tuoi consumatori di sinistra: nella casa non ci sono tracce di indumenti intimi.
    Patané: Feticismo.
    Il dottore: Ma che feticismo! Quella proprio non li portava.
    Patané: Formidabile, ci faccio un titolo!
    Il dottore: Senti, Patané, fammi un piacere. Fammi un piacere: tu insisti sul marito.
  • Il dottore: Io la conoscevo. Sai, ho avuto con lei una relazione.
    Questore: Com’era? Bene. Com’era?
    Il dottore: Beh, insomma… Ecco, io volevo chiederti se tu ritieni necessario informare gli inquirenti della circostanza. Non so… Non so… Tu che pensi?
    Questore: Ciao.
    Il dottore: Ciao.
    Questore: Ciao.
    Il dottore: Ciao. Non so, sai…
    Questore: Per me è stato il marito. Ciao.
  • Panunzio: Abbiamo una buona traccia: nelle unghie della vittima la scientifica ha trovato un filo di seta azzurra che sembra strappata da una cravatta.
    Il dottore: Ma l’assassino non ha operato da nudo?
    Panunzio: Sì.
    Il dottore: E allora secondo voi era nudo con la cravatta?
    Panunzio: È vero… Nessuno ci aveva pensato!
    Il dottore [fa un gesto unendo le dita]: Panunzio! Panunzio!
  • Il dottore: Impronte digitali?
    Panunzio: Nessuna impronta interessante. Ci sono solo le sue, dottore.
    Il dottore: Le mie? Le mie?!
    Panunzio: Sì, su una maniglia…
    Il dottore [fa un gesto unendo le dita]: Panunzio!
    Panunzio [tra gli ingrandimenti delle impronte digitali]: …e su una tazzina di caffè, dottore. Si vede che lei avrà avuto sonno… Oh, questo nella doccia. Lì siamo entrati tutti, anche il dottor Mangani, ricorda? E poi… c’è la cucina. Ecco, ecco. Nella cucina, nella cucina. Anche lì. Ma lì… anche lì siamo entrati tutti. E lei sempre distrattamente avrà preso qualche cosa senza precauzioni e… E poi sul telefono. Dov’è? Ecco, sul telefono. Sul telefono. Ma lei senza dubbio quella sera avrà telefonato. Mi ricordo benissimo che lei telefonò. E poi su un bicchierino… Ecco, su un bicchierino da liquore. Eh, ma… ma lei si sentì male quella sera, dottore. Ricorda? E prese anche un bicchierino di Fernet. Lo versai io, si ricorda? L’ho anche scritto su un taccuino. [il dottore si accascia a terra] Si sente male, dottore?
  • Il dottore: Dimmi le cose più vergognose, parla! Solo se confessi tutto, la tua debolezza, le tue piccole vergogne quotidiane, tu puoi avere il mio perdono e la mia protezione.
    Augusta: Ho capito, fate come coi bambini.
    Il dottore: Ma tutti tornano un po’ bambini segnatamente al cospetto dell’autorità costituita. Insomma, di fronte a me che rappresento il potere. [la colpisce] E stai dritta! La legge… E stai su! La legge… tutte le leggi, quelle conosciute e quelle sconosciute: l’indiziato ritorna un po’ bambino ed io divento il padre, il modello inattaccabile, la mia faccia diventa quella di Dio, della coscienza. È una messa in scena per toccare corde profonde, sentimenti segreti… No, ma non ti turbare. Tieni. Io ti sto spiegando una mentalità perché… Ma cosa credi? Queste sono le basi sulle quali si poggia l’autorità costituita; professori universitari, dirigenti di partito, procuratori delle imposte, capistazione… Vieni, vieni, adesso ti faccio vedere come abbiamo trovato la puttana del mandrione. Poi finiamo per somigliarci noi poliziotti coi delinquenti: nelle parole, nelle abitudini, e qualche volta perfino nei gesti.
    Augusta: Sei come un bambino, più di tutti gli uomini che ho conosciuto.
    Il dottore: Questo non lo dovevi dire. Che sono un bambino. Questo non lo dovevi dire, hai capito? Gli altri sono bambini, hai capito?
  • ll dottore:È con questa faciloneria che offrite agli indiziati la possibilità di costruirsi gli alibi.
  • ll dottore:Bevi, bevi, innocente! Bevi, bevi! Qui sono tutti innocenti! Qui dentro l’unico colpevole sono io.
  • Augusta: Un poliziotto è pieno di segreti, come un prete.
  • Augusta:Sempre vestito di scuro, sempre a lutto… Guardi, non si illuda. Lei fisicamente non mi interessa. Fa troppo italiano medio, ha troppi capelli. Si capisce che suda molto. Sono sicura che manda un odore di lucido da scarpe, vero? Come tutti i poliziotti. Dica la verità.
  • Augusta:Mi piace quando mi interroghi. Sei così sospettoso, somigli a mio padre.

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