“La grande bellezza” è un film del 2013 diretto da Paolo Sorrentino e interpretato da Toni Servillo. Ambientato a Roma, il film esplora la vita di Jep Gambardella, un giornalista e scrittore di successo che, nonostante il suo stile di vita mondana, è pervaso da un senso di insoddisfazione e vuoto interiore.
Una delle citazioni più famose del film è: “È tutta una questione di superficie. Se guardi in profondità, è solo banalità.” Questa frase rappresenta l’essenza del film, in cui Sorrentino mette in discussione la superficialità e l’illusorietà del mondo dell’alta società romana, in cui l’apparenza è tutto ciò che conta.
Un’altra citazione significativa è: “Ricordati che devi morire.” Questa frase diventa una sorta di leitmotiv nel film, poiché richiama costantemente l’attenzione di Jep sulla fugacità della vita e sulla necessità di trovare un significato più profondo oltre le feste e i divertimenti superficiali.
Inoltre, una citazione emblematica del film è: “Ho visto cose che voi umani non potreste neanche immaginare.” Questa frase, ispirata dal monologo di Roy Batty nel film “Blade Runner“, riflette la visione di Jep sulla società e sulla bellezza che lui stesso ha percepito e che spesso gli sembra incomprensibile per gli altri.
“La grande bellezza” affronta temi come la morte, l’arte, la cultura, la solitudine e l’alienazione sociale. Il film è noto per le sue immagini suggestive di Roma e per la sua fotografia straordinaria, che cattura la magnificenza della città eterna ma ne mette anche in luce i contrasti.
Infine, una delle frasi più emblematiche del film è: “Ero giovane e ora sono vecchio. Eppure, non ho mai avuto tempo per la tenerezza.” Questa frase sintetizza la sensazione di Jep di aver sprecato la sua vita in una ricerca vana e frenetica della bellezza, trascurando i sentimenti più autentici e il vero significato dell’esistenza.
“La grande bellezza” è stato acclamato dalla critica e ha vinto numerosi premi, tra cui l’Oscar al miglior film straniero nel 2014. Il film affronta temi profondi e universali attraverso una narrazione visivamente affascinante e una serie di frasi e citazioni che invitano alla riflessione.
Le migliori frasi e le migliori citazioni della Grande bellezza di Paolo Sorrentino
1. A questa domanda, da ragazzi, i miei amici davano sempre la stessa risposta: “La fessa”. Io, invece, rispondevo: “L’odore delle case dei vecchi”. La domanda era: “Che cosa ti piace di più veramente nella vita?” Ero destinato alla sensibilità. Ero destinato a diventare uno scrittore. Ero destinato a diventare Jep Gambardella. (Jep Gambardella)
2. Il riso scaldato è sempre più buono di quello che hai appena cucinato. (Jep Gambardella)
3. Ormai siamo un popolo di intervistati. Ma non li senti? “Come dico sempre…” Come dico sempre a chi? (Jep Gambardella)
4. In questo Paese, purtroppo, per farsi prendere sul serio bisogna prendersi sul serio. (Romano)
5. In realtà, i romani mi sembrano insopportabili. I migliori abitanti di Roma sono i turisti. (Jep Gambardella)
6. Stefa’ quante fesserie che dici, lo sai che la massima ambizione di Flaubert era di scrivere un romanzo sul niente, se t’avesse conosciuto avrebbe avuto un grande libro. (Jep Gambardella)
7. Per che cosa siamo famosi noi all’estero? Le pezze e le pizze, nient’altro. Siamo un paese di magliari e pizzicagnoli, e sempre questo saremo. (Lello)
8. Quando si odia bisogna essere massimamente ambiziosi. (Lello)
9. A luce intermittente, l’amore si è seduto nell’angolo. Schivo e distratto esso è stato. Per questa ragione non abbiamo più tollerato la vita. (Orietta) [citando il romanzo L’apparato umano di Jep Gambardella]
10. La mattina per me è un oggetto sconosciuto. (Jep Gambardella)
11. È così triste essere bravi: si rischia di diventare abili. (Jep Gambardella)
12. Io berrò molti drink, ma non così tanti da diventare molesto e poi, quando voi vi alzerete, io me ne andrò a dormire! (Jep Gambardella)
13. La più consistente scoperta che ho fatto pochi giorni dopo aver compiuto sessantacinque anni è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare. (Jep Gambardella)
14. Quante certezze Stefa’, non so se invidiarti o provare una forma di ribrezzo. (Jep Gambardella)
15. Quando sono arrivato a Roma, a 26 anni, sono precipitato abbastanza presto, quasi senza rendermene conto, in quello che potrebbe essere definito “il vortice della mondanità”. Ma io non volevo essere semplicemente un mondano. Volevo diventare il re dei mondani, e ci sono riuscito. Io non volevo solo partecipare alle feste. Volevo avere il potere di farle fallire. (Jep Gambardella)
16. Dunque è regola fondamentale, ad un funerale non bisogna mai piangere, perché non bisogna rubare la scena al dolore dei parenti. Questo non è consentito. Perché immorale. (Jep Gambardella)
17. Che cosa avete contro la nostalgia, eh? È l’unico svago che resta per chi è diffidente verso il futuro, l’unico. (Romano)
18. So’ belli i trenini che facciamo alle nostre feste, so’ i più belli di tutta Roma. […] So’ belli. So’ belli perché non vanno da nessuna parte. (Jep Gambardella)
19. Sono anni che tutti mi chiedono perché non torno a scrivere un nuovo romanzo. Ma guarda ‘sta gente, ‘sta fauna. Questa è la mia vita, non è niente. Flaubert voleva scrivere un romanzo sul niente, non c’è riuscito. Ci posso riuscire io? (Jep Gambardella)
20. [Ricetta] Tagliate almeno dodici pezzi di coniglio, uh, a parte reni, fegato, testa. Rosolate. Vi raccomando timo, alloro, rosmarino, poi vino rosso, olive taggiasche, pinoli. E dopo un’ora, ecce coniglio alla ligure! (Cardinale Bellucci)
21. “Finisce sempre così. Con la morte. Prima, però, c’è stata la vita, nascosta sotto il bla bla bla bla bla. È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore. Il silenzio e il sentimento. L’emozione e la paura. Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squallore disgraziato e l’uomomiserabile. Tutto sepolto dalla coperta dell’imbarazzo dello stare al mondo. Bla. Bla. Bla. Bla. Altrove, c’è l’altrove. Io non mi occupo dell’altrove. Dunque, che questo romanzo abbia inizio. In fondo, è solo un trucco. Sì, è solo un trucco.” (Jep Gambardella)
22. “- Jap: È stato bello non fare l’amore…
– Ramona: È stato bello volersi bene!”
23. Romano : Ma cosa avete contro la nostalgia? È l’unico svago che resta a chi è diffidente verso il futuro.
24. Jep Gambardella : Sono un gentiluomo: è l’unica certezza che ho.
25.Jep Gambardella : Le vedi queste persone? Questa fauna? Questa è la mia vita. E non è niente.
26. Jep Gambardella : Questo non è consentito. Perché immorale.
27. “È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore, il silenzio e il sentimento, l’emozione e la paura… Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile.” (Jep Gambardella)
28. “Sull’orlo della disperazione, non ci resta che farci compagnia, prenderci un po’ in giro!” (Jep Gambardella)
29. “Non volevo essere semplicemente un mondano, volevo diventare il re dei mondani. Io non volevo solo partecipare alla feste, io volevo avere il potere di farle fallire!” (Jep Gambardella)
30. “La povertà non si racconta, si vive!” (contessa colonna)
31. “Una bella donna, alla mia età, non è abbastanza!” (Jep Gambardella)
32. “La più grande ambizione di Flaubert era scrivere un romanzo sul niente, se ti avesse conosciuta avrebbe avuto un grande spunto” (Jep Gambardella)
33. “Diamo sempre il meglio di noi ai sconosciuti”(Jep Gambardella)
34. “Ho trascorso tutte le estati della mia vita a fare propositi per settembre, ora non più. Adesso trascorro l’estate a ricordare i propositi che facevo e che sono svaniti, un po’ per pigrizia, un po’ per dimenticanza. Che cosa avete contro la nostalgia, eh? E ‘l’unico svago che ci resta per chi è diffidente verso il futuro. L’UNICO. Senza pioggia, agosto sta finendo, settembre non comincia e io sono così ordinario. Ma non c’è da preoccuparsi, va bene. Va bene così.” (romano)
35. “Io berrò molti drink, ma non molti da diventare molesto e poi, quando voi vi alzerete, io me ne andrò a dormire!” (Jep Gambardella)
36. Andrea: “Proust scrive che la morte potrebbe coglierci questo pomeriggio. Mette paura Proust. Non domani, non tra un anno ma questo stesso pomeriggio scrive.”
– Jep: “Vabbè tanto adesso è sera, domani pomeriggio se ne riparla…”
37. “Mangio soltanto radici, perché le radici sono importanti…!” (contessa colonna)
38. (Jep Gambardella) – Ma perché hai scritto solo un libro?
– (jeb) sono uscito troppo spesso la sera!
39. M’ero scurdato cosa voleva dire volere bene” (Jep Gambardella)
40. La tua vocazione civile ai tempi dell’università non se la ricorda nessuno. Molti invece ricordano personalmente un’altra tua vocazione che si esprimeva a quei tempi ma che si consumava nei bagni dell’Università…” (Jep Gambardella)
41. “Chi sono io?”. Così iniziava un romanzo di Breton. Ovviamente nel libro non vi è alcuna risposta…” (Jep Gambardella)
42. Talia: Io sono un’artista, non ho bisogno di spiegare un cazzo.
Jep: Bene, allora scrivo “vive di vibrazioni ma non sa che cosa sono”.
Talia: Comincia a non piacermi quest’intervista. Percepisco da parte sua una conflittualità.
Jep: La conflittualità come vibrazione?
Talia: La conflittualità come rottura di coglioni.
43. Ramona: “Ma quella ragazzina hai visto piangeva?”
– Jep: “Ma che piangeva, che stai dicendo, quella ragazzina guadagna milioni!”
44. “Hai cinquantatrè anni, una vita devastata, come tutti noi. Allora, invece di farci la morale, di guardarci con antipatia, dovresti guardarci con affetto. Siamo tutti sull’orlo della disperazione, non abbiamo altro rimedio che guardarci in faccia, farci compagnia, pigliarci un pò in giro, o no?” (Jep Gambardella)
45. “Cercavo la grande bellezza. Non l’ho trovata” (Jep Gambardella)
46.”Auguri Jep, auguri tesoro. Auguri Roma!” (Lorena)
47. “Che fai stasera, chèrie?” “Come diceva la grande De Blasi, che mi ha preceduto in questo ruolo, questa sera mi faccio due cose. Un brodino e una scopata. … Sono due cose calde!” (dadina)
48. Quando sono arrivato a roma, sono precipitato abbastanza presto, in quello che si può definire il vortice della mondanità. Ma io non volevo diventare semplicemente un mondano, volevo diventare il re dei mondani. Io non volevo semplicemente partecipare alle feste, volevo avere il potere di farle fallire (Jep Gambardella)
49. Ramona: «La gente ti ha deluso?»
(Jep Gambardella): «No, io sono stato deludente.»
50. Ramona: “Che c’è?”
Jep:”Mi sento vecchio!”
Ramona: “Giovane non sei”
51. Jep: “Dimmi una cosa Stefa’; ma io e te siamo mai andati a letto insieme?”
Stefania: “Certo che no!”
Jep: “Ah! e questa è un’ingiustizia bella e buona… Dobbiamo rimediare assolutamente!”
Stefania: (sorride) “…scemo…”
Jep: “aaahhh… Meno male… Ci rimane ancora qualcosa di bello da fare. E’ meraviglioso il futuro Stefa’…”
52. Jep: “Lo vedi il mare?”
Ramona: “Dove?”
Jep: “…sul soffitto!”
Ramona: “Si… lo vedo il mare!”
53. Ramona: “M’hai fatto raccontà la mia prima volta, ma tu, tu stai zitto, mò tocca a te, dimme ‘a tua.”
Jep: “Su un’isola, d’estate. Io avevo diciott’anni, lei venti. Al faro, di notte. Io mi avvicinai per baciarla, lei si girò dall’altra parte. Rimasi deluso. Poi però lei tornò a guardarmi, e mi sfiorò le labbra, aveva l’odore dei fiori. Io non mi muovevo: non avrei potuto muovermi. Poi lei fece un passo indietro e mi disse… Fece un passo indietro. E mi disse…”
54. -chi sei?
– io sono…
-no..tu non sei nessuno (Jep Gambardella)
55. È tutto sedimento sotto il chiacchiericcio e il rumore,il sentimento…. (Jep Gambardella)
56. Ramona: “Io non cerco nessun marito”
Jep: “Sbagli, la famiglia è una bella cosa”
Ramona: “Io non son fatta per le belle cose”
57. Romano: “Tu hai mai contato le donne con cui sei stato?”
Jep: “No, nun so’ bravo in matematica”
58. “Li vedi quei due… si sono conosciuti dieci giorni fa’ ed e’ da dieci giorni che si baciano ininterrottamente” (Romano)
59. Dunque è regola fondamentale, ad un funerale non bisogna mai piangere, perché non bisogna rubare la scena al dolore dei parenti. Questo non è consentito. Perché immorale. (Jep Gambardella)