“Il Gattopardo” (in inglese “The Leopard“) è un film storico epico del 1963 diretto da Luchino Visconti. Ecco alcune informazioni chiave sul film:
- Trama: Il film è un adattamento dell’omonimo romanzo del 1958 scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Racconta la storia di Don Fabrizio Corbera, interpretato da Burt Lancaster, un anziano nobile siciliano coinvolto nel tumulto sociopolitico del Risorgimento (unificazione italiana) durante la metà del XIX secolo. Alain Delon interpreta il suo nipote opportunistico Tancredi, e Claudia Cardinale la sua figlioccia.
- Produzione: Il film è stato una coproduzione internazionale tra lo studio italiano Titanus e lo studio francese Pathé.
- Riconoscimenti: “Il Gattopardo” ha vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes del 1963. Nonostante il successo in Europa, la reception negli Stati Uniti è stata più tiepida, dove è stata rilasciata una versione ridotta e doppiata in inglese. Tuttavia, le recensioni retrospettive, basate sulla versione originale più lunga del film, sono state più positive, e il film è ora ampiamente considerato un classico e uno dei più grandi film mai realizzati. Nel 2008, è stato incluso nella lista dei “100 film italiani da salvare” del Ministero italiano dei Beni Culturali.
- Trama Dettagliata: Nel 1860, in Sicilia, Don Fabrizio Corbera, Principe di Salina, gode dei consueti comfort e privilegi della sua discendenza. La guerra è scoppiata tra gli eserciti di Francesco II delle Due Sicilie e gli insorti volontari “camicie rosse” di Giuseppe Garibaldi. Tra i ribelli c’è il nipote del Principe, Tancredi. Upset dall’insurrezione, il Principe parte per Palermo. L’esercito di Garibaldi sottomette la città e espropria la Sicilia dai Borboni. Il Principe riflette sull’inevitabilità del cambiamento, con la classe media che sposta la classe dirigente mentre in superficie tutto rimane immutato.
Le frasi del Film “Il Gattopardo”
Queste sono le frasi che raccolgono l’essenza del film e dei discorsi che hanno comportato il successo della pellicola.
“Il Gattopardo” (1963) – Regia di Luchino Visconti
1. Se non ci siamo anche noi, quelli ti combinano la repubblica in quattro e quattr’otto. Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi. (Tancredi)
2. Uno degli ufficiale chiese: “Ma questi garibaldini che vengono a fare realmente in Sicilia?”. “Vengono a insegnarci le buone creanze – risposi in inglese – ma non ci riusciranno, perché noi siamo dèi”. Risero, ma non credo che capissero. (Don Fabrizio)
3. Noi fummo i gattopardi, i leoni. Chi ci sostituirà saranno gli sciacalli, le iene. E tutti quanti, gattopardi, leoni, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra. (Don Fabrizio)
4. O Stella, o fedele stella, quando ti deciderai a darmi un appuntamento meno effimero, lontano da tutto, nella tua regione di perenne certezza? (Don Fabrizio)
5. [A padre Pirrone] L’amore? già, certo, l’amore… Fuoco e fiamme per un anno, e cenere per trenta. (Don Fabrizio)
6. Ma che volete da me? Sono un uomo vigoroso. E come posso accontentarmi di una donna che a letto si fa il segno della croce prima di ogni abbraccio, e che dopo non sa dire che «Gesumaria»? Sette figli ho avuto da lei, e sapete che cosa vi dico, padre? Non ho mai visto il suo ombelico. Eh? È giusto questo? Lo chiedo a voi, padre: è giusto? È lei la peccatrice! (Don Fabrizio)
7. “La mia è un’infelice generazione, a cavallo tra due mondi e a disagio in tutti e due. E per di più, io sono completamente senza illusioni. ” (Don fabrizio)
8. “I siciliani non vorranno mai migliorare, perché si considerano già perfetti. In loro la vanità è più forte della miseria.” (Don fabrizio)
9. “È meglio un male sperimentato che un bene ignoto.” (giuseppe tomasi di lampedusa)
10. “Sono almeno venticinque secoli che portiamo sulle spalle il peso di magnifiche ed eterogenee civiltà. Tutte venute da fuori, nessuna fatta da noi, nessuna che sia germogliata qui.” (Don fabrizio)
11. “Io penso spesso alla morte. Vedi, l’idea non mi spaventa certo. Voi giovani queste cose non le potete capire, perché per voi la morte non esiste, è qualcosa ad uso degli altri.” (Don fabrizio)
12. “Il clima si vince, il paesaggio si può modificare, il ricordo dei cattivi governi si cancella. Io sono certo che i siciliani vorranno migliorare.” (Cavaliere chevalley)
13. “Da noi ogni manifestazione, anche la più violenta, è un’aspirazione all’oblio. La nostra sensualità è desiderio di oblio. Le schioppettate e le coltellate nostre, desiderio di morte. La nostra pigrizia, la penetrante dolcezza dei nostri sorbetti, desiderio di immobilità voluttuosa, cioè ancora di morte.” (Don fabrizio)
14. “- Principe, anche se lei non ci crede, questo stato di cose non durerà. La nostra efficiente, moderna e agile amministrazione cambierà ogni cosa.
– Non dovrebbe poter durare, ma durerà sempre. Il sempre umano, certo, uno o due secoli, e dopo tutto sarà diverso, ma sarà peggiore.” (Cavaliere chevalley- Don fabrizio)
15. “Se non ci siamo anche noi, quelli ti combinano la repubblica in quattro e quattr’otto. Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi.” (Tancredi)
16. ‘Ma che dici? Io vorrei che questo ballo non finisse mai’. (Angelica Sedara – Claudia Cardinale)
17. Cambiare tutto perché niente cambi. (Tancredi)
18. Dopo aver amato sposare lui sarebbe come bere dell’ acqua dopo aver gustato …. diciamo del Marsala. (Tancredi e Anfìgelica)