Frasi del film Non ci resta che piangere

Non ci resta che piangere non è solo un film, è un cult generazionale, un’opera che ha saputo unire il pubblico con la sua comicità unica e la sua capacità di mescolare epoche e linguaggi diversi.

L’idea di catapultare due personaggi moderni nel 1492, alla vigilia della scoperta dell’America, si rivela un pretesto perfetto per creare un cortocircuito comico tra passato e presente. Le frasi pronunciate da Mario e Saverio, spaesati in un mondo che non conoscono, sono diventate veri e propri tormentoni, capaci di evocare immediatamente un’atmosfera di allegria e nostalgia per un cinema che sapeva far ridere con intelligenza e leggerezza.

Questo articolo è un omaggio a quelle parole, un viaggio alla riscoperta delle citazioni più celebri del film, per rivivere la magia di un’esperienza cinematografica che continua a far ridere e commuovere, ricordandoci un’epoca d’oro della commedia italiana.”

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Non ci resta che piangere
  • Regia: Roberto Benigni, Massimo Troisi
  • Soggetto: Massimo Troisi, Roberto Benigni
  • Sceneggiatura: Massimo Troisi, Roberto Benigni, Giuseppe Bertolucci
  • Produzione: Mario Cecchi Gori, Rita Rusic per Mario & Vittorio Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica
  • Distribuzione (Italia): Cecchi Gori Distribuzione
  • Fotografia: Giuseppe Rotunno
  • Montaggio: Nino Baragli
  • Musiche: Pino Donaggio
  • Scenografia: Francesco Frigeri
  • Costumi: Ezio Altieri
  • Paese di produzione: Italia
  • Anno: 1984
  • Durata: 107 minuti (versione cinematografica), 145 minuti (versione televisiva)
  • Genere: Commedia, Fantastico

Cast principale:

  • Roberto Benigni: Saverio
  • Massimo Troisi: Mario
  • Amanda Sandrelli: Pia
  • Carlo Monni: Vitellozzo
  • Iris Peynado: Astriaha
  • Paolo Bonacelli: Leonardo da Vinci

Premi e riconoscimenti (meno rilevanti, data la natura del film):

  • Il film ebbe un enorme successo di pubblico e divenne un cult, ma non ricevette premi cinematografici di particolare rilievo, probabilmente per la sua natura dichiaratamente comica e popolare. Il suo riconoscimento maggiore è la sua perdurante popolarità e il suo status di classico della commedia italiana.

Frasi celebri

  • Mario: ma nove per nove farà mai ottantuno?
  • Mario:
    Ricordati che devi morire!
    Come?
    Ricordati che devi morire!
    Va bene.
    Ricordati che devi morire!
    Sì, sì… Mo’ me lo segno.
  • Mario: ma con tutti gli uomini che ci stanno, proprio io la devo sfogare a Gabriellina?
  • Mario a Leonardo da Vinci: oh ma manco ‘a scopa capisce.
  • Saverio: nell’arancia c’è la vitamina C
  • Saverio: fagli capire che hai capito!
  • Saverio e Mario:
    Alt! chi siete?
    Siamo due che…
    Cosa fate? Cosa portate?
    Niente, roba…
    Sì ma quanti siete?
    Due, siamo io e lui…
    Un fiorino!!
    Si paga?
    Un fiorino!!
  • GRAZIE MARIO!!!
  • Santissimo Savonarola, come sei bello, quanto ci piaci a noi due! Scusa le volgarità eventuali. Santissimo, potresti lasciar vivere Vitellozzo, se puoi, eh…? Savonarola, che c’è? E che è? Oh… Diamoci una calmata, eh, oh… e che è? Qua pare che ogni cosa, ogni cosa uno non si può muovere che questo e quello, e pure per te. Oh. Noi siamo due personcine perbene che non facciamo male a nessuno, che non farebbero male nemmeno a una mosca, figuriamoci a un santone come te. Anzi, no, no, anzi, varrai più di una mosca.
    Noi ti salutiamo con la nostra faccia sotto i tuoi piedi, senza chiederti nemmeno di stare fermo, puoi muoverti quanto ti pare e piace e noi zitti sotto. Scusa per il paragone tra la mosca e il frate, non volevamo minimamente offendere.
    I tuoi peccatori di prima, con la faccia dove sappiamo, sempre zitti, sotto.
  • Saverio: Ora disegno, disegno peggio di Lei, scusi.
    Leonardo: Ma no, ma no…
    Saverio: Mi permetto…
    Leonardo: Prego
    Saverio: (disegna) za! E za! Ecco che è bello e fatto il binario… questi sono i legni, e sopra c’è il treno, tutto di ferro… fumo che sbuffa, tuf tuf…
    Leonardo: Treno.
    Saverio: Come fa ad andare il treno? Si butta la legna nella caldaia, il calore si sviluppa; sviluppa energia questo treno
    Leonardo: E va? Ma allora anche il caminetto va.
    Saverio: Bravo! … No, il caminetto non va!
    Leonardo: He he!
    Saverio: (a Mario) Già, come mai il caminetto non va? …
    Mario: No, perché c’è un meccanismo diverso…
    Saverio: Buttando legna si muove, si muove buttando legna… anche con la corrente, ma quella è un’altra cosa… (scoraggiato) vabbé, questa l’abbiamo detta.
  • Mario: hai capit…..hai capit…….hai capit……………ho…..capit…

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