Frasi del film C’eravamo tanto amati
C’eravamo tanto amati, capolavoro di Ettore Scola del 1974, non è solo un film, ma un affresco vivido e malinconico di un’epoca cruciale per la storia italiana, un racconto corale che attraversa trent’anni di trasformazioni sociali, dal dopoguerra e la Resistenza fino agli anni Settanta, segnati dalle contestazioni e dai cambiamenti culturali.
Attraverso le vicende di tre amici, Gianni, Antonio e Nicola, interpretati magistralmente da Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Stefano Satta Flores, il film esplora i sogni, le disillusioni, le scelte di vita e i compromessi di una generazione che ha creduto di poter cambiare il mondo. E in questo intenso viaggio nel tempo, le parole diventano specchio fedele dei sentimenti, delle ideologie, delle speranze e delle disillusioni di un’intera società.
Questo articolo vuole ripercorrere alcune delle frasi più significative del film, quelle che meglio incarnano lo spirito di un’epoca e che, a distanza di anni, continuano a risuonare con una forza sorprendente, invitandoci a riflettere sul passato e sul presente.
Scheda tecnica
- Titolo originale: C’eravamo tanto amati
- Regia: Ettore Scola
- Soggetto: Age & Scarpelli, Ettore Scola
- Sceneggiatura: Age & Scarpelli, Ettore Scola
- Produzione: Pio Angeletti, Adriano De Micheli per Deantir
- Distribuzione (Italia): Delta
- Fotografia: Claudio Cirillo
- Montaggio: Raimondo Crociani
- Musiche: Armando Trovajoli
- Scenografia: Luciano Ricceri
- Costumi: Luciano Ricceri
- Paese di produzione: Italia
- Anno: 1974
- Durata: 124 minuti (circa, le durate variano leggermente a seconda delle versioni)
- Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale
Interpreti principali:
- Nino Manfredi: Antonio
- Vittorio Gassman: Gianni Perego
- Stefania Sandrelli: Luciana Zanon
- Stefano Satta Flores: Nicola Palumbo
- Giovanna Ralli: Elide Catenacci, moglie di Gianni
- Aldo Fabrizi: Romolo Catenacci
- Marcello Mastroianni: Se stesso (cameo)
- Federico Fellini: Se stesso (cameo)
- Vittorio De Sica: Se stesso (filmato d’archivio)
- Mike Bongiorno: Se stesso (cameo)
Premi e riconoscimenti (principali):
- David di Donatello per il miglior film
- Nastro d’Argento al miglior regista (Ettore Scola)
- Nastro d’Argento alla migliore attrice non protagonista (Giovanna Ralli)
- Candidatura al Premio Oscar per il miglior film straniero
Frasi celebri
- Nicola: credevamo di cambiare il mondo, e invece il mondo ha cambiato noi.
- Nicola: spaghetto, gran consolatore d’ogni pena. Pure dell’amore. Specie quando l’amore non ci sta.
- Nicola: l’intellettuale è più avanti, è più su, è più giù, egli è irraggiungibile, egli è più oltre.
- Gianni Perego: è un capolavoro che racchiude in sé i segreti del nostro cinema nelle sue condizioni ottimali: universalità di tematiche, maestria di sceneggiatura e regia, straordinarie prove d’attori. E ha un grande valore storico: racconta tre generazioni d’italiani.
- Antonio: sta sempre in cattedra! Come tutti i falliti!
- Antonio: l’hai chiamato come lo zio de mi madre!
- Gianni Perego ed Elide: Elide: ho cominciato a leggere il libro che mi hai dato…ammazza che tosto! Gianni: tosto “I tre moschettieri” di Dumas?
Recensione
C’eravamo tanto amati non è solo un film, è un’immersione nella storia italiana, un viaggio attraverso trent’anni di cambiamenti sociali, politici e culturali visti attraverso gli occhi di tre amici e di una donna che ne incrocia le vite. Ettore Scola, con la sua regia magistrale, ci regala un’opera complessa e toccante, capace di mescolare con maestria commedia e dramma, riflessione storica e intimismo.
Il film segue le vicende di Antonio, Gianni e Nicola, tre partigiani uniti da forti ideali durante la Resistenza. Finita la guerra, le loro strade si separano, prendendo direzioni diverse a causa delle scelte personali e delle circostanze della vita. Antonio, interpretato con intensità da Nino Manfredi, rimane fedele ai suoi ideali di giustizia e onestà, affrontando le difficoltà della vita con dignità. Gianni, impersonato da un impeccabile Vittorio Gassman, sceglie la strada del successo e del compromesso, diventando un avvocato affermato ma rinnegando in parte i suoi ideali giovanili. Nicola, interpretato con sensibilità da Stefano Satta Flores, si dedica al cinema e alla critica, vivendo una vita tormentata e idealista.
Al centro della narrazione c’è anche Luciana, interpretata da Stefania Sandrelli, una donna forte e indipendente che incarna le trasformazioni del ruolo femminile nella società italiana. Luciana è legata ai tre amici da un rapporto complesso e mutevole, fatto di amore, amicizia e delusioni.
Scola utilizza una struttura narrativa non lineare, con continui flashback e salti temporali, che permettono di ricostruire il passato e di confrontarlo con il presente, evidenziando le trasformazioni dei personaggi e della società. Il bianco e nero per le sequenze del passato e il colore per il presente contribuiscono a sottolineare questo contrasto.
C’eravamo tanto amati non è un film nostalgico, ma una riflessione amara e lucida sul tempo che passa, sulle scelte che compiamo e sulle conseguenze che esse hanno sulle nostre vite. È un film sull’amicizia, sull’amore, sulla politica e sulla difficoltà di rimanere fedeli ai propri ideali di fronte alle sfide della realtà.
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